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Lo stupore e la meraviglia
Prefazione di Lorenzo Spurio, con un saggio di postfazione "Con stupore e meraviglia. Un approccio alla scrittura aforistica di Emanuele Marcuccio" di Lucia Bonanni, con un saggio di presentazione del progetto di poesia "Dipthycha", a cura dell'Autore, Youcanprint, Lecce, 2024, pp. 82, ISBN: 9791222774794; e-ISBN: 9791222786926.
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La realtà storica dell’intero corpus delle opere marcucciane rivela una gamma di contenuti assai ampia, organica e finemente strutturata, sempre alimentata e curata dal genuino senso d’amore per le Lettere e dove ciascun testo prodotto “rimane sempre una cara creatura” (dall’aforisma N. 62), quasi come un individuo che abbisogna di essere lasciato libero di essere letto e in cui ciascun lettore può riconoscersi e sentirlo come proprio, se pure per onestà intellettuale “[u]n autore non è mai soddisfatto di ciò che ha scritto” (dal pensiero N. 66) perché, se lo fosse, smetterebbe di scrivere. (dalla Postfazione di Lucia Bonanni)
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Questa silloge di Aforismi e pensieri – come ricorda il sottotitolo – raccoglie frammenti creativi che l’Autore ha vergato su carta in sei anni di tempo, dal 2012 al 2018, e possiamo concepirla come la naturale prosecuzione di una prima stagione di aforismi ricondotti poi alla precedente pubblicazione Pensieri Minimi e Massime del 2012. La nuova opera è anticipata da una suggestiva quanto misteriosa chiosa lorchiana nella quale viene chiamato in causa il concetto di “meraviglia” che Marcuccio nel corso dell’opera fa suo. La meraviglia proviene da un atto partecipativo dell’uomo che, mediante l’osservazione – non solo visiva ma anche interiore ed emozionale, dell’auscultazione – con passione si lega all’oggetto (e al mistero) della sua attenzione. (dalla Prefazione di Lorenzo Spurio)​
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